venerdì 8 luglio 2011

Now, you may kiss your bride

...Vi dichiaro marito e moglie” e “ora puoi baciare la sposa".  
Ci siamo talmente abituati a sentire nei film americani questa formula per la celebrazione del matrimonio che è entrata nel comune immaginario come universale, nonostante invece sia tipica del rito protestante che in Italia non mi pare sia così diffuso come invece quello cattolico in cui di tale formula non vi è neppure l'ombra. E neppure nel rito civile tale espressione, così familiare quando si parla di sposi, viene assolutamente pronunciata a meno che il sindaco o l'assessore incaricato non sia un fan delle commedie romantiche hollywoodiane.
Ma da quando sono qui, in California, mi sono resa conto che non è la realtà ad imitare la finzione cinematografica ma è la produzione hollywoodiana a dare uno spaccato veritiero della realtà locale: trattasi dunque di docu-film e penso sia ovvio a quale filmografia mi riferisco.

Essere invitati ad un matrimonio non era davvero previsto nel nostro calendario degli eventi americani e quindi non immaginate la sorpresa quando qualche settimana fa questo è accaduto.
L'entusiasmo per l'eccezionalità del fatto si è trasformato subito in preoccupazione dopo la lettura dell'invito: come mai? La scelta predefinita da parte degli sposi dei colori della festa non vi mette una certa apprensione? A voi forse no, ma a me sì! E se poi questi colori sono il viola e l'argento? Ahh... anche a voi adesso!
Per fortuna la magnanimità degli sposi consente agli invitati di optare tra tutte le sfumature del viola e del grigio chiaro e... anche altri colori se proprio non si può fare altrimenti.

Ovviamente di viola non ho niente e di grigio chiaro qualcosa, ma non abbastanza elegante per una cerimonia e il mio ing. si trova esattamente nella stessa situazione: ha un vestito grigio per queste occasioni ma è scuro, quasi nero che forse con un po' di fantasia potremmo far passare per argento antico.
Nonostante impegno e buona volontà non riesco a trovare nulla di viola o di grigio abbastanza sobrio che sia in linea con il mio stile, non so un banalissimo tubino... agli Americani piacciono tanto i lustrini, le pietre quello che loro chiamano con fierezza “a lot of sparkling”.
Alla fine, ma proprio all'ultimo, praticamente il giorno prima, dopo aver setacciato anche i fondi di magazzino di tutti i centri commerciali e persino delle boutiques di Redondo, scovo e compro un vestito che può adattarsi alla situazione avendo qualche sfumatura grigia e che non mi sta poi così male.
Più semplice invece si rivela la possibilità di onorare i colori del matrimonio con la confezione del regalo: due belle scatole viola chiaro con un bel fiocco argento... e la nostra bella figura è assicurata.

Lo stile della festa è semplice e piuttosto sobrio (colori a parte, ok) e come al solito è tutto perfettamente organizzato, non sono previsti fuori programma.
Non è solo la sala minuziosamente addobbata con gli spazi degli eventi ben definiti, l'area della cerimonia, le sedie allineate per gli ospiti, i tavoli per la cena, la zona “dance”, il bar e il tavolo per il the, i caffè e i cappuccini finali a trasmettere la sensazione di una studiata e attenta regia ma è proprio il programma della giornata, messo a disposizione di ogni invitato, che supporta la mia affermazione.
Come si intuisce, il tutto si svolge in un'unica sala (come nei film appunto!) che in questo caso ha pure il pregio di affacciarsi sull'oceano offrendo all'avvenimento una perfetta cornice romantica.
La cerimonia nuziale è prevista alle ore 17.00, è celebrata da un'officiante donna e si chiude, dopo lo scambio dei voti, con il rito della mescolanza della sabbia che simboleggia la nascita di una nuova famiglia secondo i principi religiosi protestanti. Manco a dirlo la sabbia che rappresenta gli sposi è viola e grigia mentre bianca è quella che raffigura Cristo.
Dalle 17.30 alle 18.00 gli ospiti sono intrattenuti con musica e stuzzichini mentre gli sposi fanno le consuete foto; alle 18.00 è servita la cena... e non è un'eccezione, gli Americani cenano sempre alle 6 di sera!

Dispiace dirlo, ma non ci si abbuffa proprio, anche se il cibo è gustoso... insalata di antipasto (come nei film... sono noiosa ormai, ma è più forte di me!) e poi un piatto principale a base di carne, quale? Sempre lui, tapino, il solito pollo, non nel senso del solito fesso, ma proprio perchè di chicken si tratta.
Non si deve però pensare che sia un menù povero o trascurato, il pollo (il petto ad essere pignoli) è servito sempre anche nei migliori ristoranti... mi viene quindi il dubbio: “gli Americani consumano tanti polli perchè ne allevano troppi o viceversa?”
Se in Italia ti rifilassero petto di pollo, sia anche con l'oro, ad un pranzo nuziale le critiche più feroci non sarebbero risparmiate, ma negli States è tutta un'altra storia e quando ormai le usanze locali sono ben note non resta che adeguarsi e capita pure di ritrovarsi a disquisire sulle qualità di diversi petti di pollo assaggiati qua e là.

Alle 19.30 è prevista la prima danza della nuova coppia e poi ballo e musica fino alle 20.30 momento in cui gli sposi effettuano il taglio della torta, bianca a piramide con bordi viola, ovviamente.
Alle 21.00 il programma riporta il lancio del bouquet e alle 21.30 i saluti finali.
Dov'eravamo esattamente alle 21.30 (vabbè dai diciamo 21.35)?
In macchina sulla strada verso casa! 

3 commenti:

  1. esilarante....semplicemente esilarante ma ti prego Cri...attendiamo foto!!!!
    Enza

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  2. ...se poi mi dici che alle 21.35 gli sposi sono partiti direzione viaggio di nozze, con tanto di barattoli legati al retro dell'auto, il quadretto del matrimonio da film è perfetto! Manca però un dettaglio che adoro degli sposalizi made in U.S.A.: il discorso del testimone, c'è stato? Non ci si aspetta un eloquio pari a quello di Hugh Grant in "Quattro Matrimoni e Un Funerale" (divertentissimo!), ma almeno questi invitati così perfettini si sono fatti quattro risate alle spalle degli sposi? Giulia

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  3. @Enza
    purtroppo le foto che vedi sono le uniche che posso postare, sorry ;)

    @Giulia
    in effetti non c'è stata la partenza per il viaggio di nozze con barattoli al seguito o almeno io non l'ho vista, però il discorso del bestman (vestito rigorosamente come lo sposo e cioè con un gessato blu scuro e viola con giacca lunga, ahh sì, cara mia) c'è stato eccome ed è stato pure simpatico. Ci siamo pure beccati il discorso dello zio dello sposo che faceva le funzioni di padre (non essendoci costui più povero) con tanto di sviolinata sulla fortuna di vivere in America e con preghiera collettiva finale!
    Comunque io ho voluto sottolineare l'organizzazione puntuale che caratterizza proprio la mentalità degli americani in tutte le situazioni e che mi colpisce sempre, ma la festa è stata davvero divertente, solare e molto simpatica.
    Cri

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