per raccontarci
del nostro mondo reale.
Cristina (Los Angeles)
Sono
veneta di origini ma friulana da una vita e se volessi descrivere il
mio carattere con i simboli del meteo mi vedrei ben rappresentata da
quello del nuvoloso con probabile schiarita: “avete presente la
nuvoletta col sole che le spunta da sopra”?. Insomma sono
introversa ma so sorridere, non amo i cambiamenti ma trovo sempre il
modo di adeguarmi alle nuove situazioni.
La
sedentarietà del mio lavoro ha per anni assecondato la mia tendenza
abbastanza manifesta alla pigrizia tanto che la parola movimento, in
tutte le sue accezioni, ha difficoltà a trovare applicazione nel mio
vivere quotidiano o straordinario. Ma... non sai mai quello che la
vita ti riserva. Mi è capitato di innamorarmi di un ragazzo, ora
uomo e marito, la cui indole al viaggio e al trasferimento pare - da
alcune strane e casuali letture in libreria - sia scritta nella data
di nascita. Non credo a tali determinismi ma come motivazione al
nostro girovagare è senz'altro più romantica di quella ahimè, più
realistica ma asettica: 'per motivi di lavoro'.
In
poco meno di dieci anni abbiamo traslocato già 3 volte e si
prevedono, in un futuro non molto lontano, almeno altri 2 traslochi.
Ciò
che per me pensavo impossibile o altamente improbabile è diventato
realtà: da pigra ragazza stanziale sono diventata un'adulta nomade
per amore... nonostante la mia fottutissima paura di volare! Ed ecco
che nell'ultima tappa di questo cammino, ho salutato le strade
italiane della mia provincia per avventurarmi in quelle enormi a
multi-corsia di Los Angeles in cui vivo ormai da oltre un anno.
Potrà
sembrare una contraddizione, ma più geograficamente mi sono
allontanata dai miei affetti più i legami si sono rafforzati e
alcune conoscenze si sono trasformate in vere amicizie, tanto per
smentire il proverbio 'lontan dagli occhi lontan dal cuore'... ma
forse con le video-telefonate ho barato un po', che dite?
Enza (Roma)
Ho
un enorme problema con le chiavi, non ricordo mai dove le appoggio e
faccio almeno due tentativi prima di trovare quella giusta. Ho
vissuto in 8 città diverse ed ho cambiato 14 case. Ovunque ho
lasciato qualcosa di mio nel senso reale del termine, me ne accorgo
sempre tardi quando al cambio di stagione mi chiedo dove sono finiti
i miei pantaloni di lino rosso o il Cd di Bruce Springsteen con
Street of Philadelphia.
Non
sono una fashion victim ma per favore non toglietemi il gusto di
comprarmi un bel paio di scarpe.
Compagna
inseparabile del mio lungo peregrinare è una sveglia rossa
scarabocchiata a matita, riporta la data del 23/04/1993, non
scandisce più il tempo che passa ma ha ancora l’odore di quei
pomeriggi trascorsi nella mia minuscola camera, dove tra una versione
di greco e latino sognavo il primo amore.
Amo
farmi portare una tazza di caffè amaro a letto, colpa dell’uomo
che ho sposato due anni fa e che mi sopporta da otto e non riesco a
frenare le lacrime ogni volta che butto dentro al registratore quel
vecchio film “Nuovo Cinema Paradiso”.
“Fino
a quando ci stai tutti i giorni ti senti al centro del mondo; ti
sembra che non cambia mai niente, poi parti, un anno, due, e quando
torni è cambiato tutto, si rompe il filo, non trovi chi volevi
trovare, le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto
tempo, per moltissimi anni, per ritrovare al ritorno la tua gente, la
terra, dove sei nato. Ma ora no, non è possibile, ora tu sei più
cieco di me”.
La
terra dove sono nata è la Sicilia, sono passati 18 anni da quando
sono andata via, oggi sono una donna, di anni ne ho 36.
Giulia (Padova)
In
questo momento ho un pensiero fisso: dove metterò tutti i miei libri
dopo il trasloco? Troverò posto per tutti quei volumi? Ho calcolato
che ci vorranno circa cinque contenitori per sistemare i miei
vestiti, ma almeno otto per portare via tutta la mia “biblioteca”.
Quello che mi preoccupa di più è che forse … per un po’
dovranno rimanere dentro le scatole, mentre io avrei bisogno di
vederli e di sfogliarli ogni tanto, perché i miei libri mi fanno
sentire a casa.
Fin
da piccola sono sempre stata guidata da un appetito congenito ed
insaziabile per la parola scritta, che dopo anni di studio è
diventato parte del mio lavoro.
Viaggio
un po’ per piacere e un po’ per professione, contribuendo q.b. al
fatturato di Trenitalia e di Autostrade Italiane, per poi tornare
sempre a casa e a Padova, la mia città.
Spesso
mi chiedo se nella metafora di Lorenzo Cherubini sono più “re
magio” o più “stella cometa”, concludendo che forse dipende
solamente da chi mi guarda.
Da
vera neofita della blogosfera mi appassiono a tutti i suoi movimenti
e alle sue tribù. Mi piace guardare nelle vite e nel lavoro degli
altri, imparare qualcosa di nuovo, prendere ispirazione e aprirmi al
confronto, e per “ricambiare la cortesia” da poco ho aperto uno
spazio virtuale tutto mio.
Trascinata
(o trascinatrice … chi lo sa?) in questo microcosmo dalla
curiosità, dalla voglia di sperimentare ma soprattutto dall’amicizia
che mi lega a Cristina e Enza, auguro lunga vita al nostro piccolo
diario di bordo transoceanico!
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