domenica 13 marzo 2011

700 km all'ora!

Venerdì mattina, ore 4.50: ancora notte fonda per chi il giorno dopo deve andare al lavoro e... anche per me!

Il telefono cellulare-orologio-sveglia è come di consueto sul comodino a portata di mano e... improvvisamente squilla!
Il mio ingegnere, abituato a ricevere telefonate di lavoro molto mattiniere (la colpa è sempre del malefico, il fuso) pur essendo in piena fase rem, risponde con un'energia e una voce squillante come se fosse sveglio e in attività già da un paio di ore. Onestamente lo invidio: prontezza e riflessi a me sconosciuti e infatti... mi sveglio anch'io ma rimango in uno stato di torpore per qualche istante senza realizzare lucidamente cosa sta accadendo. .. ah sì, il telefono!

La conversazione è in inglese. Sarà il solito collega stacanovista che all'alba è già in ufficio. Non so perchè ma mi viene spontaneo guardare l'orologio e mi accorgo che è troppo presto anche per il disgraziato lavoratore indefesso. Allora l'istinto e la preoccupazione mi costringono ad ascoltare più attentamente la telefonata; capto e riesco a tradurre simultaneamente (ah povero inglese mio!) “grazie zia Bette” e “adesso accendo la televisione per capire se ci sono notizie” poi qualche parola di convenevole e i saluti finali.
Adesso sono proprio sveglia e l'adrenalina sta facendo il suo lavoro di sentinella e accelerante emozionale; il mio ingegnere nel frattempo è sceso al piano di sotto e ha acceso la tv : non ci sono dubbi qualcosa di grave è successo. Impiego pochi istanti per capire tutto, mi bastano 2 parole: terremoto e Giappone. La terza parola è un automatismo sinaptico: tsunami.

A questo punto l'asticella del nostro livello di preoccupazione si sposta leggermente verso l'alto anche se questa volta psicologicamente e anche operativamente siamo più preparati; è la seconda volta infatti che sperimentiamo il pericolo tsunami, la prima si riferisce al forte terremoto cileno dell'anno scorso.
Da allora siamo pronti in caso di evacuazione d'emergenza: la valigia è fatta con il necessario ed è a portata di fuga... del resto con i terremoti non si scherza neanche in California, tanto che con il contratto di affitto viene consegnato anche il piano di prevenzione e comportamento in caso di sisma.

E' un po' inquietante a dire il vero e infatti mentre procedi nella sua lettura ti ritrovi a controllare il tuo appartamento per scoprire se sono state predisposte quelle minime misure di sicurezza che il piano prevede per evitare possibili dannose conseguenze come gli incendi, per esempio. E tiri un sospiro di sollievo quando scopri che sì, ci sono.
Ti consigliano anche di trovare un angolo sicuro della casa dove poterti riparare in caso la terra tremasse all'impazzata. Un angolo sicuro? E così non puoi fare a meno di bussare sui muri di tutte le stanze per scoprire, come in una caccia al tesoro, quali sono in cemento armato e quindi portanti e “importanti” e quali invece sono solo paretine di legno impiallacciato che con un soffio vanno giù... ma almeno fanno meno male dei mattoni (spero). Cosa si vince? l'illusoria convinzione che puoi stare abbastanza tranquillo e non è poco, credetemi. Curiosi di sapere se l'ho trovato, l'angolo sicuro? Ebbene sì, è in cucina.

La zia Bette abita in Michigan ed essendo 3 ore avanti a noi con il fuso, è già in piedi ed avendo appreso la notizia dell'allarme dato a tutti gli Stati americani della costa occidentale che si affacciano sul Pacifico, si precipita ad avvisarci senza badare all'orario... grazie Zia Bette, per la tua preoccupazione e attenzione per noi!

Apprendiamo che l'arrivo dell'onda anomala sulle coste californiane della South Bay è previsto per le 8.30 del mattino e quindi verso le 6.30 circa, non essendoci nessun allarme di evacuazione di solito diramato dalle auto della polizia lungo tutte le strade della città, decidiamo di ritornare a letto a riposare ancora un po'.
Razionalmente siamo consapevoli che non c'è per noi nessun pericolo, ma riprendere sonno è davvero impossibile anche perchè le immagini della devastazione in Giappone sono troppo scioccanti e sconvolgenti.
Comunque mancano ancora 2 ore al momento fatidico e la paura che spesso, se non sempre, si fa beffa delle vie della ragione mi induce a chiedere rassicurazione:
puoi rimanere a casa fino alle 8.30?
Sì, resto, non ti preoccupare.

L'onda alla fine arriva, osservo dalla finestra, ma è talmente indebolita nella sua forza che non la puoi distinguere dalle altre onde dovute alla marea; oggi poi, a voler quasi prendersi gioco di noi o mostrare la sua indifferenza all'evento, il mare è terribilmente calmo.
E c'è qualcuno (purtroppo è vero) che su quell'onda, che molto asetticamente e scientificamente si definisce anomala ma che è, anche se incolpevolmente, assassina, sta facendo surf!

La natura sarà forse indifferente alle sofferenze dell'uomo da essa stessa causate e per questo non è biasimabile, ma l'uomo a volte è proprio di una stupidità malvagia e questo è inaccettabile senza se e senza ma!

'Natura: “Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.” '  Dialogo della Natura e di un Islandese - Giacomo Leopardi

p.s. Un abbraccio d'affetto a tutti gli amici e le persone care che si sono preoccupati per noi. Grazie.

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