Immaginare la California
come la patria dell'estate perenne è uno dei miti che posso sfatare,
almeno per quanto riguarda la fascia prettamente costiera. Non si
pensi che sia una lamentela perchè in effetti io adoro il clima di
quest'area, un'eterna primavera con timidi approcci estivi e un po'
più disinvolte espressioni autunnali, di cui in effetti farei a
meno, ma tant'è...
Piove raramente, è vero, ma
abbonda la nebbia (il famoso “mist” che sale all'improvviso
dall'oceano) e tante sono sempre le nuvole a volte sporadiche e
chiare, a volte così dense da coprire letteralmente il cielo e a
volte nere e minacciose; quasi immancabilmente però arriva un vento
fortissimo (anche di questo farei volentieri a meno) che in poco
tempo spazza via tutto e il cielo si ripulisce tornando limpido e
terso pronto per il prossimo round.
Inutile dire che le nuvole
portano sempre una certa tristezza, smorzano la luce e i colori della
giornata, raffreddando istantaneamente la temperatura costringendoti
a mettere il sempre-presente-ad-ogni-uscita maglioncino e ti tolgono
anche un po' il sorriso; insomma fuor di poesia, le nuvole rompono.
Però ieri, bisogna
riconoscerlo, hanno avuto un ruolo importante;
arrivate al momento giusto, perfette in densità ma in costante movimento, sono state un ottimo filtro naturale.
Se non fosse stato per loro
non avremmo mai potuto ammirare lo spettacolo dell'eclissi di sole a
occhio nudo!
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