venerdì 1 giugno 2012

Spiacente, ma non c'è storia ...

L'idea della "Copa di Vino" mi ha lasciato molto combattuta per qualche giorno; da un lato la mia indole "markettara" non poteva fare a meno di riconoscere e lodare l'originale intuizione, il packaging accattivante, il marchio che strizza l'occhio agli italiani come agli ispanici, la determinazione nel tentare ciò che nessuno aveva mai osato immettere nel mercato, ovvero il "vino da passeggio", dall'altra parte i miei sani e conservatori cromosomi veneti gridavano vendetta, mentre una vocina nella mia mente ripeteva: "Se nessuno ha mai tentato la via del calice di vino take away, un motivo ci sarà?!?". 

La diatriba mentale si è bonariamente conclusa qualche giorno fa, quando in una tiepida e soleggiata domenica di maggio abbiamo partecipato a "Cantine Aperte 2012".
In tarda mattinata siamo arrivati in Valpolicella, incantevole e tranquilla località in provincia di Verona, nelle vicinanze del lago di Garda, famosa per la produzione di vini d'eccellenza, come l'Amarone, il Recioto e il Ripasso di Valpolicella, appunto. 



Dopo sette ore di visita a cantine storiche ed un eccezionale pranzo, innaffiato con dell'ottimo Valpolicella, indovinate un po' chi ha vinto tra le due anime contendenti: la "markettara" o la conservatrice?


« Son cari a Bacco questi colli e cara
questa fonte alle Najadi è non meno.
Se troppo di quel nume hai caldo il seno,
tu con quest'acque a rinfrescarlo impara »
(Ippolito Pindemonte) 

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